Già da luglio scorso esiste un rimborso parziale delle spese sugli incassi tramite pos per artigiani, commercianti e professionisti da utilizzare in compensazione sulle deleghe di pagamento F24.
Una delle prime misure a sostegno della liquidità delle imprese è stato il Credito d’imposta per botteghe e negozi introdotto dal Decreto Cura Italia – DL 17 marzo 2020, n. 18
Nel tentativo di supportare le imprese danneggiate dall’emergenza Covid i vari decreti di quest’anno rivedono anche i destinatari del versamento IMU, sia in acconto che a saldo
In ogni caso chi versa in ritardo può ridurre le sanzioni con il “Ravvedimento operoso”
E’ ufficialmente partita la fase sperimentale del Piano Italia Cashless messo a punto dal Governo.
Fino a fine anno rimborso ai privati del 10% sugli acquisti effettuati senza utilizzare il contante.
C’è un fondo da 600 milioni di euro destinato all’acquisto di prodotti 100% Made in Italy di cui si è parlato poco.
E’ destinato agli operatori della ristorazione.
Le domande per l’ammissione scadono il 15 dicembre 2020.
Il “Decreto Ristori” del 28.10.2020 ha cancellato il saldo dell’IMU previsto per il prossimo 16 dicembre.
L’agevolazione, prevista dall’articolo 9 del decreto, spetta per le stesse attività sottoposte a restrizioni dall’allegato 1, articolo 1 del DL n. 137/2020)
Sono 53 le attività interessate agli indennizzi previsti dal “Decreto Ristori” del 28.10.2020, con un minimo di 1.000 euro ed un massimo di 150.000 erogabili tra novembre e dicembre.
L’ultima misura governativa in ordine di tempo, il cosiddetto “Decreto Ristori” per contrastare l’emergenza corona virus prevede un indennizzo per alcune attività sottoposte a restrizioni.
I versamenti delle imposte in scadenza lo scorso 20 luglio (o 20 agosto) possono essere effettuati entro venerdì 30 ottobre con una maggiorazione dello 0,8% (8 euro ogni 1.000).
Lo ha stabilito l’art. 98-bis del Decreto Legge 104/2020 (c.d. Decreto “Agosto”) per i soggetti cui si applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale con una diminuzione di fatturato di almeno il 33% nel primo semestre 2020.
I versamenti fiscali sospesi per Covid dal Decreto Cura Italia (DL 18/2020) e dal Decreto Liquidità (DL 23/2020) scadono il 16 settembre, come stabilito dal Decreto Rilancio (DL 34/2020)
Si tratta dei versamenti in scadenza a marzo, aprile e maggio relativi a:
- ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati (art. 23 e 24, D.P.R. n. 600/1973)
- addizionali regionali e comunali IRPEF
- IVA
- contributi previdenziali e assistenziali
- INAIL
e possono essere effettuati senza applicare sanzioni nè interessi.