Come utilizzare il bonus per le ristrutturazioni edilizie nel 2023: detrazione fiscale, cessione del credito o sconto in fattura?

Il bonus ristrutturazione è un’agevolazione che permette di accedere ad una detrazione fiscale del 50% della spesa sostenuta per lavori in casa, fino ad un massimo di 96.000 euro.

È possibile usufruire del bonus nel 2022, 2023 e 2024.

I lavori che danno diritto al bonus sono: manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, riqualificazione energetica, adeguamento sismico, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di impianti solari fotovoltaici e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

È possibile utilizzare il bonus in tre modi: tramite detrazione fiscale, cessione del credito o sconto in fattura.

Nel primo caso, l’importo della spesa detraibile si riporta nella propria dichiarazione dei redditi e viene diviso in 10 quote annuali uguali. Negli altri due casi, il bonus viene trasferito a terzi in cambio di qualcosa.

Tre esempi possono aiutare a capire il meccanismo.

1) DETRAZIONE FISCALE SULLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI:

immagina di aver sostenuto spese per 50.000 euro per lavori di ristrutturazione edilizia nella tua abitazione principale. In questo caso, hai diritto a una detrazione fiscale del 50%, ovvero 25.000 euro.

Questa detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali uguali (2.500 euro all’anno) da portare in diminuzione delle tasse.

2) CESSIONE DEL CREDITO:

immagina di aver sostenuto spese per 50.000 euro per lavori di ristrutturazione edilizia nella tua abitazione principale e di non voler attendere 10 anni per ottenere il rimborso della detrazione fiscale, ad esempio perché le tasse che devi versare sono inferiori al bonus.

In questo caso puoi “vendere” il credito spettante (25.000 euro) ad un terzo soggetto, come una banca o un intermediario finanziario che lo utilizzerà in compensazione.

3) SCONTO IN FATTURA:

immagina di aver sostenuto spese per 50.000 euro per lavori di ristrutturazione edilizia nella tua abitazione principale e di voler ottenere uno sconto immediato sulle spese sostenute.

In questo caso, puoi richiedere al fornitore che ha effettuato i lavori di applicare uno sconto in fattura dello stesso importo della detrazione fiscale spettante (25.000 euro). In pratica, pagherai solo 25.000 euro invece di 50.000 euro e il fornitore recupererà lo sconto concesso trasformandolo in un credito verso il fisco.

Se ti trovi a dover affrontare delle spese che danno diritto all’agevolazione soffermati a considerare l’opzione più conveniente.

Lo sconto in fattura e la cessione del credito sono opportunità da valutare perché consentono di monetizzare immediatamente il beneficio, ma ricorda che nessuno è obbligato a rilevare un tuo credito.

La soluzione tradizionale di riportare il bonus nella propria dichiarazione dei redditi è conveniente soprattutto per chi ha abitualmente imposte da versare o per chi fa il 730 in presenza di redditi non bassi.

Attenzione:

Per i lavori di ristrutturazione iniziati dal 17 febbraio 2023 non è più possibile utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito ad eccezione dei lavori che non prevedono autorizzazioni, c.d. “edilizia libera“, già cominciati.

Sono ammessi anche i lavori non ancora cominciati per i quali sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura di beni e servizi oggetto dei lavori.


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