Detenzione, prelievo e giacenza

Le tre cose (più una) da sapere per chi possiede criptovalute.

Chi ha criptovalute nel proprio wallet sa già che l’unico obbligo riguarda il monitoraggio delle attività estere.

In cosa consiste?

Le criptovalute sono assimilate alle valute estere dalla normativa italiana e pertanto potenzialmente in grado di generare redditi: per questo motivo siamo tenuti a dichiararle sul quadro RW del Modello Redditi Persone Fisiche.

Detenzione, prelievo, giacenza: quando si pagano le tasse sulle criptovalute?

Ci sono tre concetti da tenere in mente per sapere quando, oltre a dichiarare le criptovalute siamo anche tenuti a pagare le tasse.

  • Detenzione: è il semplice possesso di criptovalute custodite in un digital wallet. La sola detenzione obbliga al monitoraggio da assolvere tramite la compilazione del quadro RW, ma non al versamento di tasse al fisco italiano.
  • Prelievo: in gergo viene definito cash out. Ogni fuoriuscita dal portafoglio è prelievo e quindi è potenzialmente tassabile la plusvalenza al superamento della soglia.
  • Giacenza: è l’ammontare di criptovalute depositato presso un wallet / exchange; di per sè non è tassabile.

Quando si pagano le tasse sulle criptovalute?

L’imposta sostitutiva del 26%, da indicare sul modello F24 con il Codice Tributo 1100, si versa con le imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi soltanto se ricorrono contemporaneamente tre situazioni:

  1. Durante l’anno la giacenza delle valute ha superato il valore di 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi al tasso di cambio del 1° gennaio.
  2. Hai effettuato uno o più prelievi (cash-out) dal deposito / Wallet.
  3. Il prelievo ha generato una plusvalenza ovvero un ricavo tra il prezzo di acquisto della valuta e il prezzo di vendita (prelievo) della stessa.

Al di fuori di questa casistica non sono dovute imposte (per ora).


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