Gli acconti delle imposte e la dicotomia del controllo

La scadenza per il pagamento degli acconti è vicinissima e le due modalità di calcolo da sempre fanno discutere.

Non solo: in molti si chiedono perché dover pagare imposte ad avanzamento lavori anziché a giochi fatti con la dichiarazione dei redditi.

In ogni caso sono acconti e non anticipi, come spesso si legge, poiché si versano durante l’anno a giugno-luglio e al 30 novembre.

Le due modalità di calcolo degli acconti

Il metodo storico

È quello utilizzato nella maggior parte dei casi poiché di semplice applicazione e mette al riparo da ogni possibile sanzione.

I Content Creator che applicano gli ISA – indicatori sintetici di affidabilità versano l’acconto in due tranche identiche basandosi sull’imposta dovuta l’anno precedente; chi è escluso dagli ISA versa il 40% + il 60% anziché il 50% + il 50%.

Lo stesso importo previsto l’anno precedente viene versato l’anno successivo alle scadenze menzionate prima, 30 giugno o 31 luglio e 30 novembre di ogni anno.

In regime forfetario l’imposta da versare è l’imposta sostitutiva, nel regime ordinario versi l’Irpef e l’Irap.

Tutte e tre le imposte sono basate sul reddito, ovvero sono una funzione diretta di quanto guadagni e dichiari al fisco.

Il metodo previsionale

È una modalità di calcolo degli acconti delle imposte altrettanto valida, più che mai opportuna in presenza di una diminuzione del reddito rispetto all’anno precedente.

Il calcolo é più complicato poiché va gestito in base alla situazione individuale come un abito su misura.

In linea di principio devi simulare la dichiarazione dei redditi per l’anno in corso e sulla base di quella versare l’importo stimato.

Nulla vieta di versare importi presunti per poi ricorrere al ravvedimento operoso in sede di dichiarazione qualora si fosse rivelato insufficiente.

Marco Aurelio e lo stoicismo

Tra i grandi filosofi dello stoicismo Marco Aurelio era una figura di rilievo, uomo illuminato, pensatore, e nel tempo libero imperatore di Roma.

Uno dei principi degli stoici era la dicotomia del controllo, un modo di ragionare quanto mai moderno ed efficace.

Si basa su un’osservazione semplice: alcune cose sono fuori dal tuo controllo, altre possono essere controllate.

Occorre concentrarsi su queste ultime.

E gli acconti di novembre?

Le imposte e le tasse sono inevitabili, accompagnano tutta la nostra vita professionale di professionista o imprenditore.

Sono fuori dal nostro controllo.

Che cosa è sotto il nostro controllo?

La pianificazione fiscale e la conoscenza della materia.

Qualsiasi professionista con partita IVA non può permettersi di non conoscere le scadenze principali, le risorse a disposizione per mitigare l’impatto che hanno le tasse nell’attività lavorativa.

La riduzione degli acconti è possibile.

Se il versamento non fosse sufficiente applicare il ravvedimento operoso è possibile.

Analizzare con curale le spese che si affrontano e si detraggono è possibile.

Devi agire sulle cose che puoi controllare, accettando il fatto che una parte di esse sono fuori dal tuo controllo.

Come un perfetto stoico del ventunesimo secolo.


Foto di copertina: Nataliya Vaitkevich from Pexels

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