Una risoluzione di pochi giorni fa dell’Agenzia delle Entrate ha finalmente chiarito chi versa al 15 settembre e con quali modalità.
Chi ha un’attività soggetta agli ISA, ex studi di settore, può usufruire della proroga al 15 settembre senza maggiorare gli importi.
Il tentativo di agevolare le attività economiche più piccole spostando la scadenza al 15 settembre serve solo a creare l’ennesimo calendario differenziato.
Non potevano pensarci prima?
Due mesi fa non eravamo in difficoltà?
Chi può versare entro il 15 settembre
Lo spostamento della scadenza al 15 settembre riguarda tutte le attività per le quali esistono gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale – ISA, che in passato conoscevamo come studi di settore.
Sono agevolati anche i soci delle società coinvolte, nonché i regimi agevolati per i quali abitualmente non vengono applicati gli Isa come il regime forfetario e il regime dei minimi.
Rientrano anche le attività che quest’anno sono escluse dall’applicazione degli ISA per altre cause.
Modalità di versamento
Il versamento si effettua rigorosamente con modello F24 telematico; i soci non titolari di partita IVA possono optare anche per un anacronistico versamento cartaceo allo sportello bancario o postale.
In caso di utilizzo di crediti in compensazione è obbligatorio il modello telematico per tutti.
L’importo delle imposte risultante dal Modello Redditi, originariamente in scadenza il 30 giugno 2021, può essere versato entro il 15 settembre anche con una rateazione autogestita, ovvero con scadenze e importi a libera scelta senza alcuna maggiorazione.
Il versamento a rate dal 15 settembre
Gli importi non ancora versati entro il 15 settembre possono essere oggetto di rateizzazione in un massimo di 4 rate calendarizzate secondo uno schema ridicolo che prevede le prime due rate in due giorni per i titolari di partita IVA.
Rateazione titolari di partita IVA
Le quattro rate possibili per chi ha la partita IVA:
- Rata 15 settembre, senza interessi
- Rata 16 settembre, interessi 0,01%
- Rata 18 ottobre, interessi 0,34%
- Rata 16 novembre, interessi 0,67%
Rateazione non titolari di partita IVA
Le quattro rate possibili per chi NON ha la partita IVA, ad esempio i soci:
- Rata 15 settembre, senza interessi
- Rata 30 settembre, interessi 0,17%
- Rata 2 novembre, interessi 0,50%
- Rata 30 novembre, interessi 0,83%
Chi ha già cominciato il proprio piano di rateazione può proseguirlo senza effettuare variazioni, oppure considerare le nuove scadenze e modalità al netto di quanto già versato.
Esempio di calcolo
Ipotizziamo i soliti 1.000 euro da versare quale somma delle imposte derivanti dalla dichiarazione, per l’IRPEF e le addizionali, cui aggiungere l’IRAP e i contributi INPS eccedenti il minimale di reddito, ovvero a percentuale.
- Divido l’importo nelle quattro rate che intendo pagare: 1.000 : 4 = 250 euro
- Su ogni singola rata da 250 euro applico i rispettivi interessi secondo la tabella indicata sopra, ovvero
- Rata 1: 250 euro
- Rata 2: 250 + 0,01%
- Rata 3: 250 + 0,34%
- Rata 4: 250 + 0,67%
Considerazione finale
La scelta delle rate è libera e facoltativa.
Qual é la ragione per avere la prima e la seconda rata a distanza di un giorno?
In cosa consiste l’agevolazione?
Rimarrò con questo dubbio. E non sarò solo.
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